Una lesione dell’osso ioide. Il professor Alessandro Santurro, primario di Medicina legale del “Ruggi” di Salerno l’ha vista (e con lui i consulenti di parte) durante l’autopsia del cadavere ancora senza nome, rinvenuto il 25 ottobre scorso nel casolare abbandonato di via del Querceto, a Santa Tecla – tra i territori di Pontecagnano Faiano e Montecorvino Pugliano. Per gli inquirenti quel corpo potrebbe essere di Marzia Capezzuti, la 29enne milanese della quale non s’ha più notizia da oltre 10 mesi, precisamente dal 7 marzo 2022, quando sparì dalla casa popolare di via Verdi di Pontecagnano Faiano. L’ipotesi di reato prospettata da Licia Vivaldi, pm titolare delle indagini, per la famiglia pontecagnanese che la ospitava, i Vacchiano, è omicidio con occultamento di cadavere. Oltre alla lesione (tra il mento e la cartilagine della laringe) importante per stabilire se è patologica o traccia di uno strangolamento, saranno decisivi pure i campionamenti sul terriccio prelevato ieri mattina nel corso dell’ispezione del rudere, ancora sottoposto a sequestro. Solo Santurro e Pasquale Giugliano , consulente tecnico della Procura, sono potuti entrati nel casolare dopo che i vigili del fuoco hanno fissato a due il numero massimo di persone che potevano accedervi. Il materiale prelevato sarà comparato con il terriccio e gli insetti rinvenuti sul cadavere: dallo sviluppo delle larve sarà possibile ricavare indizi utili alla retrodatazione della morte, mentre gli accertamenti sui residui vegetali servono a fugare la presenza di materiale non corrispondente a quello nel rudere e quindi un eventuale spostamento del corpo.
Altro terriccio prelevato ieri mattina nel corso dell'ispezione del rudere
Marzia: nuovo sopralluogo dove venne ritrovato il corpo
Dallo sviluppo delle larve sarà possibile ricavare indizi utili alla retrodatazione della morte
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