Per i pm che indagano fu creato “sistema”, un “cartello” per creare una sorta di «regime di monopolio» per ottenere l’affidamento degli appalti per la manutenzione e il verde pubblico del Comune di Salerno. E’ il primo livello dell’inchiesta della Procura guidata da Giuseppe Borrelli sulle cooperative. Sono venti le persone destinatarie in queste ore dell’avviso di conclusione delle indagini dove la novità più rilevante è la contestazione per dieci indagati, da parte della Procura di Salerno ,del “416”, il reato associativo. Sette le contestazioni. Tra queste, l’affidamento dei servizi di manutenzione ordinaria e conservativa del patrimonio cittadino suddivisa in otto lotti per un valore complessivo a base d’asta di un milione e 979mila euro. Appalto ottenuto dalle coop che facevano riferimento a Zoccola «con collusioni e mezzi fraudolenti che turbavano la gara», scrivono i pm. Con gli stessi «mezzi fraudolenti» – secondo la procura – gli indagati «concordavano le offerte di gara in modo che fosse garantita alle cooperative di cui erano amministratori l’assegnazione dei medesimi lotti già assegnati con precedenti affidamenti costituendo un unico centro decisionale di offerte». Non c’è stato alcun avviso di conclusione delle indagini, infatti, per i rappresentanti politici coinvolti in quest’inchiesta. Non si escludono ulteriori livelli dell’inchiesta
Inchiesta coop: avviso conclusione indagini per 20 persone
435
articolo precedente