Non sembra esaurirsi mai la lunghissima fila di autoambulanze davanti all’ingresso del Pronto soccorso del Ruggi. E sembrano eterne le attese degli operatori sanitari del 118 prima di poter “sbarellare”, portare all’interno dei reparti i pazienti trasportati con le loro “sirene”. Ieri mattina, come vi avevamo raccontato, erano otto i mezzi d’emergenza che aspettavano il loro turno. Ma la storia più recente ed emblematica è quella di un uomo che lunedì pomeriggio aveva chiamato la centrale operativa: in pochi minuti i volontari della Misericordia Salerno sono arrivati a casa e l’hanno condotto in via San Leonardo dove è cominciata la sua Odissea visto che non era in “codice rosso”.
I minuti sono diventati ore, quindici per la precisione, visto che solo all’alba del giorno dopo, martedì, si è liberato un lettino per potergli prestare assistenza.
L’attesa e l’impossibilità di sbarellare il paziente, ha ovviamente bloccato anche gli operatori del 118 e messo a dura prova ancora una volta la loro: “Nelle tante ore d’attesa, ci hanno ripetuto più volte che il reparto era saturo e non c’era un letto disponibile. – è il loro sfogo – Sta diventando sempre più difficile prestare assistenza a Salerno e in provincia”.