Due imprenditori della Valle dell’Irno, che operavano nel settore della ristorazione e del gioco online sono finiti nella rete investigativa tesa dalla Guardia di Finanza di Salerno, al termine di indagini fatte scattare dalla Procura di Nocera Inferiore che hanno ricostruito una serie di reati fallimentari e tributari. Indagata anche una terza persona, che per gli investigatori avrebbe svolto le funzioni di prestanome. I due soggetti, amministratori di fatto e di diritto di una società dichiarata fallita, secondo gli inquirenti, guidati dal procuratore capo Antonio Centore, si sarebbero resi responsabili di una serie di illeciti, tra cui il trasferimento di parte dell’attivo patrimoniale ad un’altra impresa riconducibile agli stessi. La carica di amministratore unico dell’azienda è stata poi ceduta ad una terza persona, ritenuta di fatto “testa di legno” e del tutto sconosciuta al fisco. La società, che già versava in gravi difficoltà economiche, dopo pochi mesi è fallita, sottraendo – secondo l’accusa – oltre 860mila euro al fisco per il mancato pagamento delle imposte. Nascosta anche la documentazione contabile agli organi fallimentari per evitare di ricostruire le vicende societarie. Al termine dell’attività investigativa è scattato il sequestro per un bar e di una somma di danaro di circa 900mila euro.
Falliti ma ricchi: scoperti dalla Guardia di Finanza
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