Il Tar di Salerno accoglie la richiesta di sospensiva di sessanta genitori di alunni dell’Istituto Medaglie d’Oro, relativamente al provvedimento della scuola che vieta l’introduzione e il consumo di pasti portati da casa, in luogo di quello della mensa comunale. In buona sostanza, le famiglie si aggiudicano il primo round. Il ricorso sarà discusso nel merito il 19 luglio. La protesta era nata a seguito del caro mensa decisa dal comune prima dell’inizio dell’anno scolastico e riguarda anche altre scuole cittadine, con classi a tempo pieno. Da qui la scelta di portare il cibo da casa. Nel caso delle Medaglie d’Oro si è scelto di ricorrere al tribunale amministrativo. L’istituto aveva vietato, con provvedimento del dicembre scorso, il pasto domestico. La dirigenza scolastica aveva così invitato ad attenersi al regolamento comunale e alla delibera del consiglio di istituto, per evitare rischi derivanti da scambio di pasti e tutelare in tal senso alunni con intolleranze o allergie alimentari. Ad ogni modo, il Tar di Salerno ha sospeso il provvedimento della scuola, ritendendo che il pasto domestico “ricade completamente sotto la sfera di responsabilità dei genitori o degli esercenti la potestà genitoriale, sia per quanto concerne la preparazione, sia per ciò che attiene la conservazione ed il trasporto dei cibi in ambito scolastico”. Chiaramente soddisfatte le famiglie ricorrenti che evidenziano come questa decisione possa essere utile anche ad altri genitori, non più obbligati a ricorrere alla mensa scolastica per i figli se non intenzionati a farlo.
Medaglie d’Oro, pasto da casa: Tar dà ragione alle famiglie
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