“Non accettare caramelle da uno sconosciuto”, il refrain ripetuto dalle nonne, dalle mamme di quelli che oggi sono abbondantemente “anta”, di chi rientra nella categoria dei “boomers”, altro odioso termine d’importazione ormai sulla bocca di tutti. Una semplice raccomandazione che negli anni è diventata titolo di film e libri, un consiglio che generalmente accettavamo di buon grado, perché sapevamo che lo dicevano per il nostro bene. Perché di gente strana, ambigua, pericolosa ne girava anche tanti anni fa, mica è un problema di oggi? I problemi odierni sono altri: che i ragazzi non parlano la lingua dei boomers, per cui non l’ascoltano perché manco la capiscono, che la stragrande maggioranza degli individui sa vita, morte e miracoli di tutti quando si tratta di sproloquiare sui social, ma che poi, a voce, non sa niente di nessuno e se lo sa non lo dice. La speranza è che si ritorni all’antico, alla vecchia raccomandazione, la speranza è che se ne parli di più anche a scuola di certi rischi che si possono correre in poche decine di metri, lungo il tragitto casa-scuola e ritorno.
I ragazzi ascoltano i consigli dei “boomers”?
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