E’ un invito alla scoperta della «gioia che ci prepara il Signore» e ad abitare le sue «infinite periferie» come luoghi reali, ma anche «simbolici e teologici», quello fatto da don Francesco Picone nella lectio e nella preghiera che hanno aperto la seconda giornata del Convegno nazionale delle Caritas diocesane, in corso a Salerno. Durante la sessione di ieri, poi, Salvatore Ferrigno ha emozionato la platea, portando la sua difficile esperienza di riscatto dalla droga, dal carcere, dalla vita in strada, grazie all’incontro con Caritas, dove si è sentito accolto e ascoltato. Nel suo intervento il prof. Giovanni Laino ha invitato a comprendere a fondo i motivi che riproducono squilibri, superando l’Italia delle «4 G, ossia dell’in-giustizia geografica, di genere, generazionale, e complessivamente sociale». In questa stessa direzione è andato il prof. Carmine Matarazzo, che ha sottolineato come «il paradigma delle periferie non deve correre il rischio di promuovere slogan, piuttosto deve aiutare l’azione caritatevole e umanitaria delle comunità ecclesiali ad ascoltare meglio e con più competenze le istanze umane presenti nei territori e quartieri urbanizzati o meno». Il Convegno è continuato nel pomeriggio con la Tavola rotonda nella quale i partecipanti hanno avuto modo di ascoltare le “voci del territorio” di Ischia, colpita da una recente alluvione, della “terra dei fuochi” con il suo dramma dell’inquinamento ambientale, con le difficoltà delle “aree interne” e la questione del disagio giovanile che si vive a Napoli.
Convegno Caritas: seconda giornata ricca di emozioni
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