L'arteria attraverserebbe i territori di Eboli, Serre, Altavilla Silentina, Albanella, Capaccio ed Agropoli

Legambiente Campania contro bretella piana del Sele

La strada a scorrimento veloce metterebbe in collegamento la SS18 tra Agropoli e l’autostrada A2 del Mediterraneo dallo svincolo di Eboli
Francesca Salemme

Ci preoccupa che la Regione Campania abbia individuato come progetto strategico la costruzione di una strada veloce da Eboli ad Agropoli” così in un comunicato Legambiente Campania prende posizione riguardo al progetto, a cura dell’ANAS e sottoposto al dibattito pubblico, che prevede la realizzazione di una strada a scorrimento veloce come variante della SS18 tra Agropoli e l’autostrada A2 del Mediterraneo. Una bretella che attraversa i territori dei comuni di Agropoli, Capaccio, Albanella, Altavilla Silentina, Serre ed Eboli fino alla A2 con un nuovo svincolo Autostradale tra quelli di Eboli e Contursi. L’infrastruttura, per la quale è stimato un costo tra 1,5 e 2 miliardi di euro avrebbe lo scopo di velocizzare e decongestionare la SS18 servendo le località balneari del Cilento, migliorando la viabilità locale interessata e mediante nuovi svincoli l’accessibilità all’area archeologica e paesaggistica di Paestum, Velia e della Certosa di Padula.

L’associazione ambientalista suggerisce in alternativa di puntare prioritariamente sulla mobilità sostenibile, potenziando il trasporto ferroviario in assetto intermodale, associato al trasporto delle biciclette sui treni da parte dei viaggiatori, al car sharing presso le stazioni di destinazione del Cilento e di sfruttare gli assi viari alternativi già esistenti come la cosiddetta “aversana”, integrando il preesistente con nuovi tratti di connessione.

La nota, oltre a considerare il consumo di suolo che con il progetto vedrebbe centinaia di aziende agricole della piana private di superfici utili alle coltivazioni, precisa che sul territorio in questione ci siano ben altre priorità, come ad esempio la messa in sicurezza delle scuole ed degli edifici pubblici (circa il 60% delle scuole in Campania è priva del certificato di agibilità e circa il 53% di quello di prevenzione incendi), l’adeguamento e potenziamento del sistema ospedaliero pubblico, il completamento delle infrastrutture idriche (acquedotti colabrodo, reti fognarie e depuratori mancanti), il potenziamento del trasporto pubblico su ferro, la realizzazione degli impianti per incrementare la raccolta differenziata e il riciclo dei rifiuti urbani.

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