Esiste il dovere e il piacere per tutti, anche per i giornalisti. Soprattutto per quei colleghi della redazione e di tutte le altre redazioni che si occupano principalmente di cronaca nera. Il piacere, pia illusione, sarebbe dato dallo scandire il tempo che passa in questa città tra telegiornali, radiogiornali, giornali e siti internet pieni di belle notizie, di navi che approdano gremite di turisti, eventi culturali, giovani che si divertono in modo sano. Il dovere è tutt’altra cosa. Doveroso è informare i nostri telespettatori su quanto accade e, purtroppo, nessuno ci può smentire sul fatto che da un bel po’ di tempo a questa parte il nostro TG sia infarcito di fatti di cronaca, tra risse, accoltellamenti, soggetti che girano armati – si va dalla pistola al coltello, passando per bastoni, tirapugni e martelli – in diversi punti della città, ma soprattutto nelle zone periferiche, quelle che noi abbiamo definito “fuori dal cono di luce”. Salerno è una città sicura, è il refrain che rimbalza da Palazzo di Governo a Palazzo di Città, ma noi – alla fine della frase – il punto interrogativo lo abbiamo messo e oggi lo evidenziamo in neretto. A Pastena, Mariconda, S. Margherita, ai rioni collinari, c’è gente che di sera ha paura di uscire. Gli anziani soli non aprono la porta a nessuno e fanno bene. I genitori non vedono l’ora che i propri figli facciano rientro a casa. Tutto questo, è normale?
Salerno: siamo sicuri che è… sicura?
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