Con una salvezza ancora da archiviare, col supporto dell’aritmetica certezza di poter disputare per il terzo anno di fila la Serie A (cosa mai accaduta nella storia della Salernitana), è comprensibile che mister Paulo Sousa in conferenza stampa abbia rimandato ogni discorso legato alla sua eventuale permanenza sulla panchina granata.
In realtà, dalle parole del tecnico lusitano si nota una voglia di proiettarsi in avanti, anche oltre le quattro sfide che, dopo quella del Castellani, resteranno ancora da affrontare (Atalanta in casa, Roma fuori, Udinese all’Arechi e Cremona all’ultima di campionato). Secondo il tecnico portoghese il futuro non dev’essere una “preoccupazione”, perché in realtà a quello che bisogna fare stanno già pensando tutti, ognuno per il suo ruolo e le sue competenze. Il presidente Iervolino valuta il da farsi per Arechi, Centro Sportivo, possibilità di proiettare il club in una dimensione internazionale ed innovativa. Il diesse De Sanctis ed i suoi collaboratori pianificano i prossimi mesi, i riscatti, i rinnovi dei contratti, gli acquisti e le cessioni, visionano profili interessanti per cercare di bruciare la concorrenza. Lo staff tecnico continua a lavorare su un aspetto tutt’altro che trascurabile: consolidare una mentalità, oggi, per creare una Salernitana che, domani, nel più breve tempo possibile, anche scegliendo i giocatori giusti in sede di mercato, possa avvicinarsi all’idea di calcio che ha in testa mister Paulo Sousa. Anche questo è un modo di programmare, in anticipo, il futuro.
Tra silenzi e depistaggi, la Salernitana pensa al futuro
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