Scongiurata l’ipotesi del malore. Nicola Fusco, precipitato con il bus in una scarpata a Ravello, è morto a causa delle gravi ferite riportate a seguito dell’incidente. Fratture multiple e poi gravi traumi al torace, all’addome e alle testa, oltre a diverse lesioni interne. Ad accertarlo, ieri pomeriggio, presso il Ruggi di Salerno, è stato il medico legale Adamo Maiese. La salma è stata liberata e restituita alla famiglia per le esequie che si svolgeranno domani pomeriggio nella chiesa di San Matteo Apostolo ad Agerola. Ora toccherà alla Procura di Salerno accertare quanto successo. Le indagini si concentrano sullo stato della strada, l’ex statale 373, ed anche sulle condizioni del bus guidato da Fusco. Nel registro degli indagati ci sono 18 nomi: in 15 sono dirigenti, funzionari e tecnici della Provincia di Salerno. Inseriti nel registro degli indagati anche il padre di Nicola Fusco e una delle tre sorelle, in quanto direttore tecnico della società proprietaria del bus e come persona giuridica anche la stessa ditta di trasporti. Intanto martedì prossimo, sotto la supervisione della procura di Salerno, si procederà con la rimozione del bus precipitato. Il Comune di Ravello ha annunciato la chiusura della strada a partire dalle ore 7 per circa 10 ore.
Tragedia Ravello, scongiurata l’ipotesi malore per Fusco
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