Droga e cellulari venduti a prezzi maggiorati anche del 100%. Un vero e proprio smercio illecito pianificato in ogni dettaglio da alcuni detenuti grazie alla collaborazione dei parenti, soprattutto mogli, mamme e compagne in libertà. Succedeva nelle celle del carcere di Fuorni. Il maxi blitz concluso all’alba dai poliziotti della Squadra Mobile e dagli agenti della Polizia Penitenziaria, vede 53 indagati, diciannove già detenuti. Nelle numerose pagine dell’ordinanza ci sono i diversi episodi contestati dalla Procura di Salerno agli indagati che o mediante l’utilizzo di droni o attraverso le consegne avvenute durante i colloqui settimanali o pacchi postali riuscivano a introdurre nella casa circondariale sostanze stupefacenti o microtelefoni da rivendere agli stessi detenuti. Sequestro anche di numerose Carte PostePay. Agli indagati risultano contestati, a vario titolo, i delitti di associazione a delinquere finalizzata alla cessione di sostanze stupefacenti, di associazione a delinquere finalizzata all’introduzione illecita in struttura carceraria di dispositivi idonei alla comunicazione di soggetti detenuti, nonché, numerosi reati fine afferenti alle predette associazioni criminali. Riscontrati, nel corso delle indagini, numerosi atti intimidatori nei confronti di chi non collaborava o voleva restare estraneo al sistema criminale. Alcuni degli indagati avrebbe anche tentato di corrompere un agente della Polizia Penitenziaria. Tra gli arrestati, finita ai domiciliari, c’è anche Annamaria Vacchiano, la 23enne di Pontecagnano, figli di Barbara Vacchiano, arrestata per la morte di Marzia Capezzuti.
Droga e cellulari in carcere, 53 arresti nel salernitano
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