Lo “scacco alla Torre” è stato già portato, seppur a malincuore, dal Professor Iesu e la sua equipe con quelle dimissioni di massa che hanno tolto l’anima a quella che era, da anni, un’eccellenza di livello mondiale, la Cardiochirurgia. La Torre del “Cuore” resta senza cervello, un vuoto incolmabile che dovrà necessariamente, in qualche modo, essere colmato. Intanto, l’Azienda Universitaria Ospedaliera Ruggi d’Aragona si piazza in zona retrocessione perché – come detto ieri – figura tra i 12 peggiori ospedali d’Italia, secondo il report di Gabanelli e Agenas. Eccellenza fa rima con accoglienza e manco in questo si brilla, considerate le brutte figure che qualcuno ha fatto con quelle figure professionali provenienti dall’estero, specialisti stranieri che – giunti a Salerno per assistere agli interventi chirurgici della troupe di Iesu, per conoscere ed apprendere le tecniche innovative – sono stati bellamente messi alla porta. Quel “qualcuno” è il Direttore Generale D’Amato, il cui mandato scade a giugno. Troppe le incomprensioni, gli errori e le cadute di stile per riconfermarlo. Ci aspettiamo che chi di competenza, a giugno, decida di voltare pagina.
Il Ruggi perde “pezzi” e punti: la sconfitta di D’Amato
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