Hanno percepito indebitamente oltre 50mila euro di contributi pubblici, nell'ambito dei fondi previsti dal decreto rilancio per la ripresa economica post Covid: i Finanzieri del Comando Provinciale di Salerno hanno segnalato gli amministratori di un'impresa edile cavese. Per sostenere professionisti ed imprenditori colpiti dalla crisi causata dalla pandemia, com'è noto, erano previste erogazioni di somme di denaro, senza obbligo di restituzione, commisurate alla diminuzione di fatturato subita. Sono finiti così nel mirino delle Fiamme Gialle della Compagnia di Cava de' Tirreni un commercialista e i due titolari di un'impresa del settore edile, che erano riusciti ad ottenere il beneficio certificando minori introiti per l'anno 2020. Per far risultare tali perdite, i tre indagati, tutti di origine cavese, avevano fittiziamente documentato ricavi relativi al 2019 nettamente più alti, utilizzando allo scopo una fattura falsa, emessa per un importo superiore a 300mila euro. Grazie agli accertamenti bancari è appurato che il materiale ideatore della frode era proprio il consulente fiscale, a favore del quale sono risultati poi diversi bonifici, mentre il formale rappresentante della società era, nei fatti, un mero prestanome, allo stato irreperibile. I militari hanno inoltre ricostruito le modalità di trasferimento e reimpiego del denaro illegalmente ricevuto dallo Stato, investito in attività economiche comunque riconducibili alla stessa impresa di costruzioni. Al termine delle indagini, su disposizione della Procura della Repubblica di Nocera Inferiore, diretta dal procuratore capo Antonio Centore, i finanzieri hanno così proceduto al sequestro di liquidità e titoli, nella disponibilità dei responsabili e della società, per un valore complessivo di circa 55.000 euro, corrispondenti all'intero contributo indebitamente percepito.
Tre persone sono state denunciate
GdF, indebita percezione “contributi Covid”: tre denunce ed un sequestro di 50mila euro
A seguito dei controlli sui contributi a fondo perduto per le imprese colpite dalla crisi economica provocata dalla pandemia, la Guardia di Finanza ha “pizzicato” un’impresa edile di Cava de’ Tirreni
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