Festival di Giffoni: ecco la Generazione G

Truffaut lo definì “il più necessario tra i festival”, nel 2023 è diventato “indispensabile”, così come ribattezzato dai protagonisti di questa edizione, prendendo spunto dal tema di quest’anno, ma “indispensabili” si sono rivelati i giovani che rendono quest’evento unico nel suo genere: Giffoni53 va in archivio con numeri da record e con la consapevolezza che la sua “meglio gioventù” sia diventata, ormai, la “Generazione G”. A ribattezzarla così è il quotidiano La Repubblica, che oggi ha dedicato ampio spazio ai ragazzi protagonisti del Festival ed ha dato voce alle loro esperienze. Storie di giovani che a Giffoni sono cresciuti e si sono formati e che oggi continuano a vivere il festival anche da addetti ai lavori, ma pure di ragazze e ragazzi sempre più desiderosi di cogliere tutte le opportunità offerte, di esprimere liberamente la propria opinione di discuterne con vari esponenti del mondo della politica, dell’informazione, della cultura. A Giffoni i giovani hanno la possibilità di comunicare e di dare voce alle proprie emozioni, ma anche alle proprie paure senza filtri. E’ il caso degli incontri di cui sono stati protagonisti i ragazzi delle Impact e che hanno partecipato al Progetto Giovani: ragazzi dai 18 ai 30 anni che hanno sete di conoscenza e che si interrogano anche sul proprio futuro. A Giffoni, però, il futuro si costruisce: dai tre anni in poi i jurors hanno voce in capitolo, hanno possibilità di esprimere un giudizio, di votare. Sergio Castellitto ha parlato di Giffoni come di “un luogo che è a suo modo un capolavoro”. Antonio Albanese ha definito “sacra” la cultura che si respira in questo Festival, perché è quella che fa “conoscere e riflettere”. A partire da quell’idea nata 53 anni fa dal suo fondatore, Claudio Gubitosi, Giffoni si è rinnovato e “innovato”, per stare al passo delle nuove generazioni, ma non ha mai perso la sua identità. Perché a Giffoni i protagonisti sono e saranno sempre i giovani ed è per questo che da qui nasce la Generazione G.