E’ stato disposto il rinvio a giudizio per il 15enne di Pontecagnano, ritenuto coinvolto nell’omicidio di Marzia Capezzuti. Secondo il procuratore della Repubblica presso il tribunale per i minori di Salerno il delitto sarebbe sarebbe stato ampiamente pianificato, per cui si configura l’aggravante della premeditazione. E’ questa la ricostruzione della Procura per i minori, come riportato oggi da La Città. Il gip Piero Avallone ha così stabilito il giudizio immediato per il 15enne di Pontecagnano Faiano, figlio di Mariabarbara Vacchiano e Damiano Noschese, che da aprile scorso è all’Ipm di Nisida, a Napoli, con l’accusa d’aver partecipato all’assassinio della 29enne milanese. I capi d’imputazione sono di concorso nell’omicidio aggravato dalla premeditazione, dalla crudeltà, dal fine di conseguire l’impunità per i maltrattamenti precedentemente commessi e dai motivi abbietti (la volontà di seguitare ad appropriarsi della pensione d’invalidità della giovane) e nell’occultamento del cadavere nel casolare abbandonato in via del Querceto, al confine con Montecorvino Pugliano. Per il momento, dunque, finisce a processo il minore, mentre non sono ancora chiuse le indagini del pm della Procura ordinaria, Licia Vivaldi, titolare del procedimento penale che riguarda i genitori del 15enne, assistiti dall’avvocato penalista Pierluigi Spadafora, in isolamento al carcere di Fuorni. C’è la probabilità, però, che i capi di imputazione siano gli stessi anche per loro. Oltre alla perizia, alle trascrizioni delle intercettazioni e delle conversazioni, ai tabulati telefonici, figurano anche i verbali di escussione a sommarie informazioni di Paolo Cataldo detto “Maffarella”, che fu il primo a Pontecagnano ad esporsi contro i Vacchiano, d’una cara amica di Barbara, della fidanzatina del 15enne, e pure il verbale dell’interrogatorio reso da Annamaria Vacchiano, l’altra sorella del minore, che registrò la famosa videochiamata con la “confessione” , quella in cui il ragazzino avrebbe rivelato d’aver strangolato Marzia.
Delitto Marzia, 15enne a giudizio
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