Spiagge libere: sicurezza “ostaggio” della burocrazia

Ivano Montano

Per i due giovani eroi, l’incubo non è ancora finito. Giuseppe, che ha strappato alla furia delle onde padre e figlia a marina di Eboli è ancora sotto la stretta osservazione dei medici in Rianimazione, Mario, dopo essere stato dimesso dall’ ospedale di Battipaglia, è stato ricoverato al “Ruggi” di Salerno per ulteriori complicazioni. Angelo Adduono, titolare del lido “Made in Italy” ha confessato ai colleghi de La Città di vivere ore di ansia e preoccupazione per i suoi bagnini, due ragazzi coraggiosi che hanno evitato la morte di un papà e sua figlia che, incautamente, stavano facendo il bagno nonostante il mare in tempesta e la bandiera rossa. “Occorrono risposte concrete dai due Comuni sul salvataggio sul litorale – ha aggiunto Adduono – Le spiagge libere devono avere i bagnini anche come deterrente per chi si butta in mare con le acque agitante». E mentre ieri mattina c’è stato l’ennesimo salvataggio sulla spiaggia libera adiacente il lido Le Ninfe, dove un 42 enne rumeno in difficoltà è stato soccorso dai bagnini, si ripropone il problema della mancata sorveglianza sulle spiagge libere. Il Comune di Eboli sta lavorando in sinergia con quello di Battipaglia per il futuro: a quanto pare, non è semplicemente una questione di mancanza di fondi, ma anche una vicenda burocratica. Finchè non ci sarà una perimetrazione precisa dei confini degli arenili, sarà difficile mettere mano, soprattutto mettere un punto e basta a queste tragedie in mare. Se tutto va bene, per la prossima estate si riusciranno ad arginare i rischi. Al momento, non possiamo che affidarci alla Divina Provvidenza ed ai nostri, valorosi bagnini.

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