La sconfitta di Lecce amareggia la Salernitana che, in terra salentina, avrebbe potuto fare di più. Ma oggi, in vista del periodo di sosta del campionato, il punto è un altro. Che si dia una strada precisa e la si segua. La vicenda Dia non deve avere ripercussioni, oltre a quelle che già ci sono state. Uno dei giocatori più forti della Salernitana, sul quale la società ha investito molti soldi, confermato su richiesta di Paulo Sousa, per la felicità anche dei tifosi, non può diventare un problema. Era e resta una risorsa tecnica e patrimoniale molto importante che merita una gestione attenta. A nostro avviso, bene ha fatto De Sanctis a sollevare una questione di opportunità e di rispetto. Un’altra società non può contattare il giocatore andando a violare le regole dei rapporti tra club e calciatori sotto contratto. Senza dubbio Boulaye Dia avrebbe dovuto tenere un comportamento diverso. Sono lecite le sue ambizioni di giocare in Premier League ma non può pretendere che la Salernitana lo ceda a poche ore dalla chiusura del calciomercato di fronte ad un’offerta che non può neanche essere presa in considerazione, come quella di un prestito con diritto di riscatto a giugno 2024 di 18 milioni di euro. Cifre e condizioni di questa fantomatica proposta sono totalmente lontane dalla realtà. L’auspicio è che Dia torni ad essere al centro del progetto, rispettando anche la maglia numero 10 che la Salernitana gli ha affidato. Un temporale di fine agosto può capitare, ora bisogna superare le turbolenze e guardare con serenità al futuro. Insieme a Dia.
Salernitana, da risolvere il caso Dia
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