Camorra e “colletti bianchi”: la relazione della DIA

Francesca De Simone

C’è una crescente propensione evidenziata dai sodalizi criminali ai reati tributari, con l’effetto di sfumare i caratteri tipici dell’associazione mafiosa e tendere, in tal modo, ad assumere una connotazione sempre più imprenditoriale e meno “fuorilegge” e violenta: è quanto emerge dalla relazione della Direzione Investigativa Antimafia, che si riferisce al secondo semestre del 2022, in riferimento alla provincia di Salerno. Nel rapporto viene analizzata nel dettaglio anche la situazione del capoluogo e di come si muovono i sodalizi criminali sul territorio. In città risulterebbe confermato il ruolo egemonico assunto dal clan D’Agostino, nonostante il tentativo di nuovi gruppi emergenti di affermarsi negli spazi ancora non occupati a seguito dell’esecuzione dei provvedimenti restrittivi a carico di suoi esponenti. I principali interessi resterebbero orientati verso gli stupefacenti, l’usura e le estorsioni ed a tal proposito vengono ricordate le varie operazioni sul territorio per smantellare i gruppi criminali. Riguardo al crescente fenomeno dei reati tributari, viene ricordata la particolare rilevanza, anche per le potenziali mire criminali, assunta dal porto di Salerno, in virtù della sua posizione strategica e per la sua forte proiezione nel mercato internazionale rispetto allo sviluppo delle rotte commerciali nazionali. E’ per questo che nel tempo è divenuta un’infrastruttura d’interesse strategico per le organizzazioni criminali e considerato snodo di numerosi traffici illeciti come quello dei rifiuti, delle armi, dei tabacchi lavorati e delle sostanze stupefacenti.

Leggi anche

Adblock Detected

Please support us by disabling your AdBlocker extension from your browsers for our website.