Il malore all’improvviso, la corsa in auto all’ospedale di Scafati. Il massaggio cardiaco del marito con un passante che interviene. Il tentativo di far scendere qualcuno dall’ospedale. L’attesa dell’ambulanza e i tentativi inutili di rianimare la 59enne». A raccontare in un post pubblicato sui social tutti i passaggi di quanto accaduto mercoledì mattina è il figlio della donna morta a pochi metri dall’ingresso dell’ospedale Scarlato, dove dallo scorso giugno il Punto di primo intervento è chiuso per lavori di ristrutturazione ed il Pronto soccorso non c’è più dal 2013. «Mia madre, così come migliaia di cittadini, è stata l’ennesima vittima di questo sistema sanitario ormai al collasso» scrive il figlio della donna. Il caso è finito sulla scrivania del sostituto procuratore Viviana Vessa della Procura di Nocera che dovrà decidere anche sulla necessità o meno di eseguire l’autopsia. Un caso che ha sollevato tante polemiche. In una nota congiunta ieri i consiglieri regionali Picarone e Cascone hanno ricordato che la Regione ha riservato grande dignità al presidio di Scafati negli atti di programmazione.
Scafati, muore davanti allo Scarlato: Procura apre indagine
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