De Sanctis, le dimissioni di agosto e il quasi esonero

Alessandro Ferro

Ad agosto, quando il mercato zoppicava, Paulo Sousa pressava, la squadra stentava, Morgan De Sanctis aveva rassegnato le dimissioni ma Danilo Iervolino le aveva respinte. Il direttore sportivo era pronto a lasciare il suo incarico alla Salernitana e aveva espresso al presidente le difficoltà nel portare avanti la strategia societaria vincolata ad un budget ridotto e a parametri precisi. Dopo i quasi 20 milioni di euro per i riscatti di Dia e Pirola e per il rinnovo di Ochoa a giugno, nel mercato estivo il club granata ha investito circa 4 milioni per tutti e sette i movimenti in entrata e altri 4 milioni per gli stipendi di questi giocatori, effettuando un taglio importante sugli ingaggi con le partenze di Bonazzoli, Sepe ed altri. Parte di queste cifre devono essere corrisposte in varie rate. Ora all’ultimo posto in classifica De Sanctis non si dimette ma Iervolino pensa di sostituirlo con un altro direttore sportivo oppure di affiancargli un direttore generale. La scelta non è stata ancora presa e forse sarà rimandata a dopo la partita con il Sassuolo. Non si sa cosa possa cambiare nella valutazione sull’operato di un direttore sportivo in base al risultato di una partita. Non è un mistero che la proprietà ha man mano depotenziato De Sanctis con spifferi che girano per mezza Salerno. Spifferi di cui parlò anche Paulo Sousa che, dopo essere stato esonerato, è andato a cena a Salerno con cinque giocatori della Salernitana. Parte del gruppo vedrebbe di buon grado il ritorno dell’allenatore portoghese che ha anche trattato con la società la rescissione del contratto senza, però, trovare un accordo. Intanto Pippo Inzaghi, in questa situazione, deve preparare la delicata trasferta col Sassuolo.

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