C’era una folta delegazione di piccoli campani lunedì nella sala Nervi in Vaticano all’udienza con Papa Francesco: tra gli oltre settemila piccoli dai 7 ai 12 anni provenienti da tutto il mondo anche 54 giffoner, con le t-shirt del festival, arrivati a bordo di uno dei tre treni partiti in mattinata dalla stazione di Salerno.
Sul palco un enorme pallone a forma di mappamondo, perché il tema dell’incontro era la pace, l’ambiente, la fraternità delle nuove generazioni.
«Voi volete far del male?» ha chiesto Francoesco, e i bambini gli hanno risposto con un lungo no. «Volete far del bene?». E stavolta è il «sì» ad essere prolungato.
È stato un incontro gioioso, con la musica della Piccola orchestra per la pace, di Mr. Rain e dello spagnolo Beret, il Piccolo coro dell’Antoniano… ma sullo sfondo non si spegne il rumore della guerra che minaccia il futuro dei bambini di tutto il mondo.
Quando il pontefice ringrazia gli organizzatori dell’incontro, tra gli altri saluta padre Enzo Fortunato, francescano originario di Scala. In prima fila, nell’aula, c’è anche Claudio Gubitosi, ideatore e direttore del Giffoni film festival.
Quando il papa, in sedia a rotelle, passa per il suo consueto saluto, padre Enzo gli ha presentato Gubitosi: «Lui fa un grande lavoro per i bambini di tutto il mondo». E Francesco, sorridendo, ha annuito.
Al termine, come un nonno con i nipoti, papa Francesco ha accompagnato i piccoli fino alla stazione di Roma San Pietro, da dove sono partiti anche i treni di rientro a Salerno. Dalla banchina il Pontefice li ha saluti sorridente.