L’ultima volta che si sono affrontate Atalanta e Salernitana, meno di un anno fa, i granata incassarono una delle batoste più pesanti della centenaria storia. Al Gewiss Stadium finì 8-2 e la truppa all’epoca allenata da Nicola toccò uno dei punti più bassi, prima della risalita targata Paulo Sousa, che sarebbe subentrato poco dopo al collega sulla panchina del team dell’ippocampo. Di nuovo Bergamo, di nuovo in posticipo di lunedì sera, di nuovo il Gewiss Stadium, di nuovo con una Salernitana in difficoltà e con Inzaghi che si gioca la panchina nelle prossime due (difficilissime) partite. Per preparare la sfida in casa degli orobici la squadra di Iervolino torna in ritiro: tutti insieme a far quadrato, a fare gruppo, in una località non distante da Salerno e con sedute al Mary Rosy. Il nervosismo di Dia, la reazione stizzita di Candreva al cambio, il rosso dalla panchina rimediato da Fazio, la caccia all’uomo ai danni di Saelemaekers non sono passati di certo inosservati, come le prestazioni sottotono di alcuni “big”.
Contro il Bologna la Salernitana ha proposto un “ibrido” dal punto di vista tattico: una sorta di 3-4-2-1 nel quale, però, Candreva teneva una posizione a metà tra la sottopunta e la mezzala, d’altronde per caratteristiche il romano è abituato a non dare punti di riferimento agli avversari ed a svariare su tutto il fronte d’attacco. Per la partita di lunedì sera, la Salernitana potrebbe tornare alla linea difensiva a quattro sin dal primo minuto e al centrocampo a tre, visto che proprio lì, in mediana, la differenza di passo coi colleghi di reparto del Bologna è parsa evidente. Davanti potrebbe toccare a Simy: contro i felsinei è tornato al gol, spezzando un digiuno che in Serie A durava da 785 giorni. A Bergamo potrebbe scoccare la sua ora di tornare anche titolare.
Salernitana, a Bergamo chance per Simy
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