Dodicenne sequestrata, un giallo con tante ombre

Ivano Montano

Sequestrata e poi liberata dinanzi al cimitero di Montecorvino Rovella, dopo un presunto abuso sessuale che però non risulta dalla visita ginecologica cui la bambina è stata sottoposta all’ospedale di Battipaglia. La 12enne porta sì i segni di violenze subite, ma si tratterebbe di laceranti ferite del passato. Sono emersi, insomma, segni di deflorazioni più datate il che porta a pensare che potrebbe aver subito abusi sessuali più volte, non si sa se da più persone o se dalla stessa persona. Gli inquirenti hanno ascoltato il racconto della madre e – a quanto pare – c’è qualcosa che non torna, insomma non sono ancora convinti di quanto asserito dalla donna. Altro dubbio da sciogliere: possibile che – davanti a una scuola – una ragazzina venga presa, incappucciata e introdotta in un’automobile senza che nessuno si accorga di quel che accade? Un fatto, peraltro, che sarebbe già accaduto nel maggio scorso, con le medesime modalità, allorquando – secondo quanto raccontato dalla ragazzina – ad abusare di lei in un capannone sarebbe stato lo zio, un 21enne di Pontecagnano Faiano che attualmente non è a piede libero a causa di altri reati commessi, per cui non può essere stato lui, lunedì scorso, a rapire la bambina. Un giallo che è un vero rompicapo per gli agenti della Squadra Mobile di Salerno agli ordini del vice questore Di Palma. A disposizione degli inquirenti, le immagini delle telecamere di videosorveglianza, dalle quali spunta una vettura sospetta di colore rosso. Nel fascicolo d’inchiesta aperto dal Sostituto Procuratore Rinaldi, qualche traccia, le dichiarazioni dei familiari – da prendere con le dovute cautele – e tante ombre.

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