Si terrà il 1 febbraio l’udienza preliminare per Barbara Vacchiano ed il marito Damiano Noschese, accusati dell’omicidio di Marzia Capezzuti, avvenuto a marzo del 2022 dopo mesi di sevizie e torture avvenute nell’abitazione in viale Verdi a Pontecagnano. Un omicidio ritenuto dall’accusa il «definitivo sigillo alla loro disumanità». La coppia avrebbero prima avrebbe torturato la giovane originaria di Milano, ospitata nella loro casa dopo la morte del fidanzato, fratello di Barbara Vacchiano, poi organizzato il suo omicidio, forse avvenuto per strangolamento, pianificando anche l’alibi da tempo. Vacchiano e Noschese raccontarono ai genitori che la ragazza era incinta e si era allontanata volontariamente da casa con un altro uomo. Dopo l’omicidio, in piena notte, con l’aiuto del primogenito minorenne, spostarono il corpo di Marzia nel casolare a Santa Tecla di Montecorvino Pugliano, dove fu poi trovato. Diversi sono i reati che la Procura contesta ad entrambi: tra questi maltrattamenti aggravati anche con l’utilizzo di armi, tortura, sequestro di persona e indebito utilizzo di carta di credito.
Omicidio Capezzuti, a processo Vacchiano e Noschese
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