Quei trecentomila dollari a settimana per alloggiare in un resort completamente abusivo, sull’isola “Li Galli”, di fronte a Positano, erano veramente troppi. Il tribunale del Riesame ha accolto il ricorso della Procura di Salerno e ha disposto ulteriori sequestri in relazione agli abusi edilizi e ai reati ambientali contestati sull’isolotto che fu di Massine, di De Filippo e di Nureyev. Guardia di finanza e carabinieri hanno apposto i sigilli al complesso ricettivo alberghiero e alle opere di urbanizzazione che si trovano all’interno della riserva naturalistica nello specchio d’acqua di Positano. Inizialmente il giudice aveva disposto il sequestro solo parziale dei manufatti: l’area benessere, l’attracco per l’ormeggio dei natanti, le passerelle di collegamento ed il dissalatore con annessi generatori; il tribunale del Riesame, invece, ha accolto il ricorso dell’ufficio guidato dal procuratore capo Giuseppe Borrelli. Diverse le criticità contestate: cambio di destinazione d’uso del magazzino-deposito di barche in un centro benessere; nuovi volumi per camere da bagno in prossimità degli edifici esistenti; la realizzazione di piscina e di una elisuperficie; nuovi locali al servizio dell’albergo (dispensa, dissalatore e generatore); cambio destinazione d’uso da deposito a cappella e per la realizzazione di camere, servizi igienici e alberghieri; realizzazione di percorsi pavimentati con materiali incongrui rispetto al contesto paesaggistico e naturalistico. Non solo. La Procura ha contestato la trasformazione dei ruderi di origine romana e il cambio da destinazione residenziale a turistica/alberghiera.
Li Galli, altri sequestri nel resort di lusso
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