Ad un anno dall'inizio della pandemia, tra i settori in ginocchio c'è quello della cura alla persona. Daniele Vicinanza è uno dei tanti acconciatori che è stato costretto a chiudere dai decreti anti-contagio e dalle ordinanze sulla zona rossa.
Per la Claai, che rappresenta questi artigiani, barbieri, parrucchieri, estetisti sono penalizzati da chiusure apparentemente senza alcun criterio, considerato che molti hanno impiegato tempo e risorse per garantire la sicurezza di personale e clientela ed hanno, sin da subito, applicato protocolli di gran lunga più restrittivi rispetto a quelli indicati dal Governo, ma a nulla è servito. Anzi, le chiusure sembrano produrre l'aumento del ricorso al servizio domiciliare, illegale e pericoloso.
Servono supporti economici per andare avanti, risposte su fitti, tasse, pagamenti dei fornitori; una cassa integrazione più veloce nei pagamenti, la dilazione delle tasse in dieci anni a partire dal 2023, un piano vaccinale che permetta una ripresa economica che dia fiducia per un rilancio concreto.