Giusto non sprecare dosi e tempo prezioso, ma è necessario stabilire un ordine di priorità

In coda per il vaccino “last minute”

"I panchinari" del vaccino si aggirano tra i punti vaccinali, causando assembramenti
Ivano Montano

Da quella frase in poi, "basta buttare le fiale, meglio vaccinare il primo che passa", qualcosa a metà tra un'idea e un ordine del commissario all'emergenza sanitaria, Figluolo, si è scatenata la caccia al vaccino last-minute. Cittadini che si aggirano nei pressi dei punti vaccinali come panchinari pronti a subentrare ai titolari, in assenza di questi ultimi. Nulla da eccepire sul concetto di base, perché l'obiettivo è quello di immunizzare tutti e in fretta, per raggiungere quanto prima quelle percentuali che valgono la tanto sospirata immunità di gregge; è il traguardo da tagliare per uscire dall'incubo. Ma andrebbero chiariti i criteri, soprattutto una sorta di "diritto di precedenza" su quelle dosi rimaste disponibili da somministrare, in via eccezionale, ad altre persone per evitare sprechi e perdite di tempo.

Da ordinanza della Presidenza del Consiglio, in accoglimento alla proposta del commissario, le dosi eventualmente residue a fine giornata, qualora non conservabili, possono essere somministrate a soggetti disponibili al momento, ma sempre seguendo un ordine di priorità individuato dal Piano nazionale. Ordini, elenchi, liste, come dir si voglia, che restano non meglio precisate, per cui si formano code, per non dire assembramenti, si affibbiano appellativi poco simpatici quali "gli accattoni del vaccino". In questo, la macchina organizzativa va di certo perfezionata, affinchè la campagna vaccinale non si trasformi in assalto al forno delle Grucce. Il "chi prima arriva, meglio alloggia" può andar bene per accaparrarsi i primi I-Phone di ultima generazione in offerta al Centro Commerciale, non per la vaccinazione. Quella, è una cosa terribilmente seria.

Leggi anche

Adblock Detected

Please support us by disabling your AdBlocker extension from your browsers for our website.