La salma di Pavle Shubiditze è ancora sotto sequestro, mentre il connazionale, 59enne, resta a disposizione dell’Autorità Giudiziaria in stato di fermo. Inquirenti che lavorano dunque su due fronti, tra cause della morte del 49enne e responsabilità dell’uomo, che ha comunque già ammesso di aver preso parte alla violenta lite, asserendo di aver abbandonato in fretta il luogo della colluttazione quando ha visto Pavle cadere a terra. Ascoltati alcuni testimoni oculari, viene fuori un’altra versione: il 59enne avrebbe colpito altre due volte la vittima, quando questi era già esanime sul marciapiede. L’esame autoptico svelerà le cause del decesso: il georgiano è morto per via dei colpi riportati o per un malore? All’obitorio del Ruggi di Salerno, gli uomini della Scientifica hanno proceduto alla repertazione di eventuali tracce biologiche dell’aggressore in attesa di determinazioni da parte dell’Autorità Giudiziaria finalizzate ad accertamenti tecnici di interesse forense biologico. Le risultanze degli esami, che proseguiranno nelle prossime ore, stabiliranno in pratica se si tratta di efferato omicidio o di omicidio preterintenzionale. I motivi della lite sono ancora sconosciuti, potrebbe esserci di mezzo una donna contesa, così come si è ipotizzato un alterco improvviso scatenato dalle insistenze di Pavle che cercava un lavoro.
Georgiano ucciso a botte, proseguono le indagini
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