I conti non tornano alla Salernitana. La classifica parla chiaro ma ci sono anche altri numeri negativi, in netto contrasto con il rendimento avuto dalla squadra. Quelli relativi agli stipendi lordi dei giocatori e alle commissioni per i procuratori che incidono notevolmente sul bilancio della società. Per monte ingaggi, il club granata (con una spesa complessiva di circa 28 milioni di euro) è quattordicesimo in serie A, è davanti a sei squadre (Empoli, Bologna, Udinese, Verona, Frosinone e Lecce) mentre la classifica del campo mette la Salernitana all’ultimissimo posto. Ci sono società che spendono meno e hanno un rendimento nettamente migliore. Il caso del Bologna è emblematico con 27,5 milioni di monte ingaggi (inferiore a quello dei granata) e il quarto posto in classifica con 57 punti (43 in più dei granata). Emulare il Bologna sarebbe eccessivo ma quest’anno la Salernitana, considerati gli stipendi dati ai calciatori, dovrebbe stare al livello di Genoa e Monza che hanno un monte ingaggi leggermente superiore ma una classifica senza dubbio migliore di quella di Candreva e compagni, in linea con i costi. Rispetto alla prima metà di stagione, dopo il mercato di gennaio la spesa per gli stipendi dei giocatori è rimasta pressoché invariata alla Salernitana con una riduzione di circa 600mila euro. Anche la voce per gli agenti dei calciatori è pesante con quasi 17 milioni di euro spesi dalla società granata negli ultimi due anni solari. Per l’esattezza 8 milioni e 27mila euro nel 2023 con il direttore sportivo Morgan De Sanctis, 8 milioni e 778mila euro nel 2022 in una stagione a metà tra Sabatini e De Sanctis. Nella graduatoria per i compensi agli agenti, la Salernitana è al 12° posto in serie A. Anche qui, i costi non rispecchiano la classifica del campo.
Ingaggi e commissioni, i conti non tornano alla Salernitana
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