Le persone indagate sono 42 tra studenti e famiglie, mentre sono 34 le carriere artefatte attraverso questo sistema

False attestazioni di esami: due dipendenti universitari ai domiciliari

L’operazione è stata condotta dalla Guardia di Finanza di Salerno su disposizione della Procura della Repubblica
Francesca De Simone

Attestavano esami mai sostenuti dagli studenti ed iscrizioni alla Facoltà di Medicina pur senza il necessario posizionamento nella graduatoria unica nazionale: stamani la Guardia di Finanza, su disposizione della Procura della Repubblica, ha eseguito un'ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari nei confronti di due dipendenti dell'Università di Salerno. Le accuse formulate nei loro confronti sono "accesso abusivo al sistema informatico, falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici e induzione indebita a dare utilità". I finanzieri hanno accertato che sono in tutto 34 le carriere universitarie artefatte, molte delle quali culminate con il conseguimento della laurea.

Gli accertamenti delle Fiamme Gialle sono stati avviati in seguito alla denuncia presentata dallo stesso Ateneo, che aveva rilevato delle irregolarità nella procedura di immatricolazione di due studenti, i quali risultavano iscritti alla Facoltà di Medicina, pur senza essersi classificati in posizione utile nella graduatoria unica nazionale di merito dei test d'ingresso. In quell'occasione, era subito emerso che l'iscrizione era stata effettuata materialmente da un dipendente dell'Università, attraverso l'accesso abusivo al Sistema Informatico di Segreteria. I successivi approfondimenti investigativi hanno consentito di verificare che l'indagato era solito utilizzare le proprie credenziali per attestare falsamente esami universitari, in realtà mai sostenuti dagli studenti, i quali ricambiavano il favore con regali di vario genere, anche fumetti da collezione.

Determinante si è rivelato il contributo del secondo indagato, un altro dipendente amministrativo, che indirizzava al collega quegli universitari che, essendo venuti a conoscenza del meccanismo di frode, chiedevano di essere “aiutati” in qualche modo. Altra agevolazione concessa era quella di far risultare gli studenti in fasce di reddito di favore, indipendentemente dalla loro situazione economica, per consentire loro di risparmiare sulle tasse di iscrizione.

Fondamentale per le indagini è risultata la collaborazione dello stesso Ateneo. Oltre ai due dipendenti infedeli finiti ai domiciliari, risultano indagate altre 42 persone tra studenti e familiari ritenuti presunti responsabili, in concorso, dei reati di accesso abusivo al sistema informatico e frode informatica.

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