Quanto pesa la paura del contagio? E quanto pesa la preoccupazione di non rialzarsi più dalla crisi economica? Sulla bilancia, ci va tutto, compresa l'incertezza nel futuro, causa intoppi nei percorsi formativi dei giovani, compresa quella scia di vuoti affettivi lasciata da un anno in qua dalla strisciante pandemia, che ha diviso i nonni dai nipoti e sparpagliato comitive di amici. Il covid 19, ormai aggiornatosi – con le sue varianti – nelle successive edizioni 20 e 21 sta demolendo come un martello pneumatico tutte le certezze che avevamo quando la vita era normale, quando i sorrisi non erano nascosti dalle mascherine. Ma questo non è il tempo di avvilirsi, questo è il tempo di reagire, per non mandare all'aria quel capolavoro realizzato dalla ricerca scientifica a livello mondiale, che in tempo record ha trovato il modo di disinnescare il virus, dotandoci di vaccini. Non era affatto scontato che ciò avvenisse nel giro di un anno. La paura del contagio, a nostro parere, deve pesare più di ogni altra cosa, perché troppe persone non ce l'hanno fatta, perché sono ancora troppi i caduti e i feriti, in questa maledetta guerra.
E' vero, tanti settori produttivi sono allo stremo, tante famiglie non sanno più come fare per mettere il piatto a tavola, ma è vero pure che la campagna vaccinale – seppur partendo a marce basse – si è avviata e sta provando ad accelerare per raggiungere adeguati livelli di protezione di massa. La resistenza c'è sempre stata in ogni guerra e la resistenza è questa: fare un ulteriore sforzo, ancora un sacrificio, per poi riprendere a vivere come prima e, se è vero che la vita è ciclica e la storia si ripete, riprendere a vivere anche meglio di prima. Perché, come la quiete dopo la tempesta, c'è sempre una fase di benessere economico dopo una parentesi tragica. Ci sarà più voglia di incontrarsi e andare al ristorante, al cinema, al teatro o in vacanza, ci sarà una voglia di vivere moltiplicata per mille, ci sarà – per chi oggi soffre maledettamente – la possibilità di riprendersi quel che ha perduto con gli interessi, in termini economici, come in termini di studio, rapporti, affetti. Mettiamo sulla bilancia le priorità, guardando con fiducia al futuro che, forse, è più vicino di quanto si possa pensare.