«Voglio esprimere, lo dico subito, il mio pieno sostegno a questa luminosa iniziativa di trasparenza e di legalità del presidente Meloni. Ma credo che non sia stata informata per tempo che la competenza in questa materia è totalmente dello Stato e del ministero dell’Interno». Il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, ironizza sulla vicenda dell’esposto in materia di flussi di ingresso in Italia di lavoratori stranieri che la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha presentato all’Antimafia. «La premier avrebbe potuto fare un viaggio molto più breve. Anziché andare dal procuratore Melillo sarebbe dovuta andare dal prefetto, oggi ministro, Piantedosi, che è il responsabile della cura dei flussi migratori insieme con le Prefetture e le Questure». Comunque, continua sarcastico, «in uno spirito di leale collaborazione vogliamo comunicarvi che ci autodenunciamo per la presenza abusiva del Vesuvio in Campania, che notoriamente è responsabile di reati ambientali per il fumo che mette in atmosfera, e anche per la scoperta di centinaia di cadaveri a Pompei, dolosamente coperti da tonnellate di cenere e lapilli, ma chiaro segnale di una presenza di malvivenza diffusa nel territorio. Dunque, noi sosterremo in tutti i modi questa vigorosa campagna per la legalità e la trasparenza dell’onorevole Meloni, così nessuno potrà più dire che non ci sia collaborazione istituzionale».
Poi specifica che «le Regioni sono chiamate, quando sono già arrivati i migranti sul territorio, per dare assistenza, per mettere a disposizione le strutture sanitarie, per fare i controlli sanitari a quelli che arrivano, povera gente in larga misura, donne incinte e bambini abbandonati, che noi accogliamo in modo particolare a Napoli, in una struttura dell’Asl Napoli 1 dove facciamo controlli sanitari ma anche accoglienza. Lo stesso facciamo in tutte le province della Campania». De Luca, poi, torna all’attacco sui fondi sviluppo e coesione: «Speriamo che qualche ministro distratto si ricordi che le sentenze del Tar e del Consiglio di Stato vanno rispettate e che, quindi, si sblocchino i fondi». Da un anno, mentre si fa la rincorsa a chi è migrante, abbiamo miliardi di euro che potevano tradursi in cantieri aperti e in lavoro realizzato».