A dieci giorni dal buco in "Sinfonia" – la piattaforma regionale che nella mattinata di giovedì 1 aprile risultò aperta per poche ore consentendo ai più intraprendenti di prenotarsi anzi tempo – al via in Campania le adesioni al vaccino anti-Covid per gli “over 60”. Lo ha comunicato ieri l'Unità di Crisi regionale in una nota nella quale si legge che "sarà aperta la piattaforma per le adesioni al piano vaccinale della fascia di età 60-69 anni. Le convocazioni si attiveranno nei tempi più rapidi possibile, compatibilmente con l'arrivo dei vaccini". Per l'adesione degli ultrasessantenni il link è lo stesso che hanno adoperato i loro genitori, prozii e fratelli maggiori:
https://adesionevaccinazioni.soresa.it/adesione/cittadino
Stavolta è vero, anche perché, in quella finestra temporale il via libera non era stato preceduto da nessuna comunicazione ufficiale, com'è appunto consuetudine. Intanto, dopo le visite effettuate negli hub di varie regioni italiane, il generale Figliuolo ha firmato ieri sera una nuova ordinanza. Una direttiva con tre punti principali, che mira a dare le linee guida a tutto il territorio nazionale, anche e soprattutto a quelle regioni che continuano a seguire un percorso autonomo puntando a somministrare il vaccino non in base alle fasce di età, ma in base alle categorie. Nel documento firmato dal commissario e destinato alle Regioni viene specificato quali vaccini debbano essere inoculati e a quali fasce di età. AstraZeneca, dopo che l'Ema ha stabilito nuovi parametri raccomandandola a persone con età superiore ai 60 anni, potrà essere fatta anche agli ottantenni. Il mantra è sempre lo stesso: vaccinare il più possibile per tentare di contenere la diffusione delle varianti, ma anche per arrivare in fretta a una immunizzazione generale. Tuttavia in base all'ordinanza, soltanto gli ultra 80enni hanno una vera priorità. «A seguire – si legge nell'ordinanza – sono vaccinate le altre categorie considerate prioritarie dal Piano nazionale, parallelamente alle fasce anagrafiche secondo l'ordine indicato».