Il sistema di vaccinazioni non può reggere ancora a lungo senza la materia prima e, a quattro mesi, dall'inizio delle somministrazioni, non è accettabile che ci siano ancora così tanti pazienti fragili in attesa della prima dose. Con le scorte a disposizione si sta sicuramente facendo quel che si può, ma il virus continua a correre più dei vaccini ed i tempi di attesa per chi è già in lista sono ancora troppo lunghi. Anche stamani la nostra redazione ha ricevuto altre segnalazioni di persone fragili che, regolarmente inserite in piattaforma dai propri medici di medicina generale, aspettano con ansia e trepidazione la convocazione.
Sono legittimamente spaventati dalle notizie che riguardano le scorte di Pfizer e Moderna. Temono di non riuscire a ricevere le somministrazioni in tempi brevi e per loro il vaccino è davvero fondamentale, soprattutto alla luce del fatto che il virus non ha rallentato la sua corsa.
Nuove dosi sono in arrivo, assicura il governo, ma per ora quelle disponibili non permettono di accelerare il passo come di vorrebbe e dovrebbe. Il ministro della Salute Roberto Speranza ha dichiarato che l'obiettivo di aprile è quello di completare le vaccinazioni agli over 80, mentre entro giugno si punta ad immunizzare anche le fasce 60-69 e 70-79. Per rispettare le previsioni occorre, però, che l'arrivo di nuove dosi non sia solo annunciato. Il ministro Speranza ha anche evidenziato che c'è un'altra novità in arrivo: richiamo Pfizer e Moderna a 42 giorni, non più 21 e 28. Ovviamente allungare i tempi della seconda dose serve ad ottimizzare la gestione delle fiale conservate nei frigoriferi delle strutture vaccinali. La condizione necessaria e sufficiente per raggiungere l'obiettivo finale, però, è sempre lo stessa: l'arrivo di nuove dosi.