Se l’Umbria, geograficamente parlando è il cuore del Paese, la Campania – nei fatti – ne è il cervello. Pulsante e pensante, che cerca in tutti I modi di far ragionare anche chi, in Parlamento, vorrebbe gestire la cosa pubblica a uso e consumo principalmente del nord, lasciando le briciole ad un Mezzogiorno che non ci sta e si schiera ormai apertamente dalla parte di Vincenzo De Luca, il Presidente della Regione Campania, colui il quale si è opposto fin da subito al disegno a firma Calderoli e che oggi guida un vero e proprio plotone di Governatori, amministratori locali, rappresentanti politici, sindacalisti e gente comune, tutti pronti a sottoscrivere – se è il caso – una petizione con oltre mezzo milione di firme, tutti pronti a fare le barricate affinchè non passi la linea governativa, tutti pronti a spingere affinchè si faccia un referendum abrogativo contro l’Autonomia Differenziata. Già pronti in Regione Campania, altre quattro regioni si organizzano per portare in aula il quesito referendario, ovvero Toscana, Emilia Romagna, Puglia e Sardegna. Per quanto riguarda la Campania, ieri si è riunita la commissione Affari Istituzionali che ha approvato a maggioranza l’indizione del referendum abrogativo, con I voti anche di parte dell’opposizione, ovvero del Movimento 5 Stelle. Hanno votato contro, invece, gli esponenti di Fratelli d’Italia e Lega.
Con la Campania, pronte al quesito referendario anche Toscana, Emilia Romagna, Puglia e Sardegna
Autonomia Differenziata, la crociata del Sud
Il Mezzogiorno non ci sta, si punta all'indizione del referendum abrogativo
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