Striscioni esposti in città e all'Arechi

Stop al campionato: esplode la rabbia dei tifosi granata

Nel mirino dei supporter Adriano Galliani ad del Monza
Antonio Esposito

Il calcio è seduto su una bomba ad orologeria pronta ad esplodere. Da un lato gli effetti nefasti della Superlega dall'altro il Covid, gli stadi vuoti da oltre un anno ed ora anche i calendari modificati dalle decisioni delle Asl. Il caso Pescara agita la coda del torneo di B e mette a nudo le falle di un protocollo tutt'altro che blindato. LA B si ferma per aspettare ma cosa accadrebbe se in questi giorni che ci separano dalla ripresa dovessero esplodere altri focolai? E come ci si regolerà per i calciatori impegnati nelle nazionali a fine maggio?

Un caos che poteva essere in parte attenuato giocando il turno di martedì e quello di sabato 24 e poi rinviare le ultime due per garantire, come da regolamento, la contemporaneità. Questa era la proposta caldeggiata dal patron del Lecce Sticchi Damiani e sposata anche dalla Salernitana ma ostacolata da Galliani. Già ancora Galliani che con Salerno e la Salernitana non ha mai avuto trascorsi edificanti. Ieri i tifosi granata hanno espresso la loro rabbia per lo stop al campionato, «dedicando» alcuni striscioni esposti in città e allo stadio Arechi ad Adriano Galliani, amministratore delegato del Monza la squadra che la Salernitana avrebbe dovuto affrontare oggi dopo l'entusiasmante vittoria ai danni del Venezia.

Tra gli striscioni esposti quello del Direttivo Salerno all'Arechi e de 'La Voce della Salernitanità' in pieno centro con tanto di considerazione sulla pagina social.
“Già dal lontano 1999 quando si preferì far retrocedere la Salernitana nei saloni che contano, quasi come se fossimo figli di un Dio minore.
Come dimenticare poi il fallimento del 2005 , quando il Sign. Galliani allora presidente di lega, senza battere ciglio acconsenti alla Lazio del Sign.Lotito di salvarsi con oltre 300 milioni di debiti.
Esito diverso per la Salernitana di Aliberti che poi fallì quell'anno, nonostante avesse un debito inferiore (20 milioni) nessuno prese in considerazione l'opzione di spalmare il debito negli anni come poi venne fatto con la Lazio.

Siamo dinanzi all'ennesimo teatrino, allestito dai soliti “burattinai” per (a detto loro) favorire la regolarità di un campionato falsato in partenza.
È solo l'ultimo atto (per ora) di una commedia, quella del “calcio” nella quale da anni non ci rispecchiamo più:

Lo stop al campionato finirà, cluster permettendo, di comprimere le ultime 4 giornate in dieci giorni con i granata che affronteranno Monza, Pordenone, Empoli e Pescara.

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