Riflettori puntati sulla situazione drammatica nelle carceri a cui è legato anche il dramma di un 48enne di Montecorvino

Dramma carceri, nel tribunale di Salerno il 63esimo suicidio

Si è tolto la vita nel bagno della Cittadella Giudiziaria dopo la convalida dell’arresto: sarebbe dovuto tornare in carcere dove era rinchuiso da qualche giorno
Francesca De Simone

Una riflessione seria va a aperta sul dramma delle carceri, dopo i ripetuti allarmi ed i numeri, non solo quelli del sovraffollamento, ma anche dei suicidi tra i detenuti che aumentano in maniera impressionante: il 63esimo dall’inizio dell’anno si è registrato a Salerno. Si tratta di un 48enne di Montecorvino Rovella che, dopo l’udienza della convalida dell’arresto per aver violato il divieto di avvicinamento alla casa della madre si è tolto la vita nel bagno della camera di sicurezza alla Cittadella Giudiziaria. Inutile la corsa in ospedale, dove è morto al suo arrivo. “Stiamo ancora cercando di capire l’esatta dinamica – commenta Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria – e come sia potuta accadere quest’ennesima tragedia che investe il sistema d’esecuzione penale nel suo complesso”. “Noi continuiamo a pensare che la carneficina in atto vada fermata con provvedimenti tangibili e ad effetto immediato – aggiunge -, sono 14.500 i detenuti oltre i posti disponibili, mentre a ben 18mila ammontano le unità mancanti alla Polizia penitenziaria. A ciò si sommano carenze sanitarie, deficienze strutturali e infrastrutturali e disorganizzazione imperante. In mancanza di interventi, sarà un agosto funesto”.

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