Un pasticcio col Volos, tre gol al passivo in Coppa Italia con lo Spezia, in svantaggio anche all’esordio in campionato contro il Cittadella. Mister Martusciello sta lavorando in questa prima parte della stagione tanto sulla testa dei calciatori, per cercare di renderli gruppo, e lo si è visto nelle reazioni d’orgoglio a cui hanno dato vita sia coi liguri (eliminati poi ai calci di rigore) che con i veneti (battuti in rimonta).
E’ chiaro che quello dei gol al passivo è uno dei problemi che il tecnico ischitano dovrà cercare di risolvere, visto che negli ultimi tre anni puntualmente la Salernitana ha fatto registrare dati da incubo per quanto riguarda le reti incassate. Ma bisogna anche dire che la fase difensiva richiede grande cura e pure affiatamento, motivo per cui risultati in tal senso si potranno registrare concretamente solo dopo la chiusura del mercato, quando la squadra avrà un’identità precisa e mister Martusciello potrà lavorare per cercare di sincronizzare i movimenti difensivi.
Nel frattempo, con un pizzico d’attenzione in più si potranno certamente evitare regali come quello servito su un vassoio d’argento da Bronn ai greci del Volos e come l’errato posizionamento di Velthuis, che ha marcato da dietro Rabbi permettendo all’attaccante del Cittadella di battere Sepe (il giovane olandese già contro lo Spezia aveva lasciato troppo spazio a Soleri per calciare in porta). Serviranno sicuramente rinforzi d’esperienza, anche per sopperire alle ultime partenze che si registreranno nel rush finale del mercato. Ma servirà principalmente tanta applicazione e tanto lavoro. Quello non spaventa di certo il giovane Ruggeri, arrivato con tanto entusiasmo dalla Lazio nell’ambito dell’operazione Dia. Per lui, quella con la Salernitana sarà la prima esperienza tra i “grandi”: «Appena ho saputo dell’interesse della Salernitana ho desiderato soltanto questo – ha detto Ruggeri -. Uno dei principali interessi è stata la chiamata di mister Martusciello che già conoscevo e mi ha portato a scegliere questa piazza senza pensarci due volte. Ho trovato un gruppo molto unito e legato. Le prime sensazioni sono ovviamente uniche poiché entrare in questo stadio con un tifo del genere è emozionante. Mi piacerebbe giocare il più possibile e crescere come ragazzo in campo e fuori».
Cresciuto seguendo come modello Alessandro Nesta, Ruggeri è diventato il capitano della Primavera e leader del gruppo: «Mi è capitato di segnare nel secondo anno di Primavera di segnare contro l’Ascoli in uno scontro diretto per il primo posto in classifica. Questo è stato uno dei momenti più alti della mia vita. Il mio sogno immediato è riuscire ad esordire davanti all’Arechi davanti ad un grande pubblico – conclude Ruggeri -. Poi il mio sogno sarebbe giocare in Champions League».