Notificato nel pomeriggio di ieri alla Presidenza del Consiglio dei Ministri il ricorso presentato dalla Regione Campania che chiede alla Corte Costituzionale di dichiarare l’illegittimità della legge Calderoli sull’Autonomia Differenziata. A sostegno della richiesta, il ricorso verte su ben quindici punti, in riferimento sia al procedimento delineato dalla legge per la sottoscrizione delle intese con le singole regioni, sia ai contenuti ed agli effetti delle stesse intese ed ai presupposti per l’attribuzione di forme di autonomia più ampie, connessi alla determinazione dei Lep. Tra i principali motivi di illegittimità, la Regione Campania denuncia il fatto che la legge Calderoli consente una devoluzione di competenze alle Regioni così ampia ed incontrollata – anche in materie che riguardano diritti fondamentali e servizi di civiltà, come la sanità pubblica, la scuola, la previdenza integrativa, la protezione civile – da minare la stessa dovranità dello Stato col serio rischio di rompere l’unità nazionale e tradire il principio di eguaglianza dei cittadini delle diverse aree del Paese. Insomma, una mannaia che spaccherebbe in due l’Italia. Peraltro, il ruolo del Parlamento, unico garante dell’unità nazionale e dell’interesse generale, risulterebbe del tutto svilito in favore del Presidente del Consiglio, cui verrebbe affidato in esclusiva il potere di limitare l’oggetto delle intese.
A sostegno della richiesta, il ricorso verte su ben quindici punti
Autonomia Differenziata: notificato ricorso Regione Campania
La legge Calderoli, una mannaia che rischia di spaccare in due il Paese
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