La sicurezza nei presidi medici

Bodycam contro le aggressioni, parte il progetto dell’Asl

Gli strumenti saranno accessi solo in caso di emergenza
Simona Cataldo

Uno scudo protettivo che si può accendere in caso di emergenza. Insomma uno strumento che, si spera, possa essere un deterrente per i malintenzionati. Partono con questo intento, in via sperimentale, le bodycam per il personale medico e paramedico dell’Asl di Salerno . Le apparecchiature, in totale 500, come quelle già in uso agli agenti delle forze di polizia, riprendono quello che accade davanti all’operatore e saranno indossate da personale dei reparti di psichiatria e di emergenza, di medicina penitenziaria e per la rete del 118.

«I dispositivi saranno tenuti spenti quando si scenderà in pronto soccorso per una consulenza, ma in caso di esposizioni a situazioni di rischio o avvertendo il pericolo di una aggressione fisica o verbale saranno accesi dopo avere comunicato all’interlocutore che sarà registrato» spiega Giulio Corrivetti, dirigente del dipartimento di Salute Mentale dell’Asl.

Il progetto sperimentale è coordinato dalla dottoressa Anna Bellissimo, Direttore UOC Rischio clinico, e dal dottor Aristide Tortora, Direttore UOC Servizio di Prevenzione e Protezione. «Investiamo diffusamente in tecnologia anche per supportare e difendere i professionisti aziendali e gli assistiti dal rischio di aggressione – ha dichiarato il Direttore Amministrativo, dottor Germano Perito – La sicurezza in ambito sanitario è infatti essenziale per preservare il benessere degli operatori sanitari e degli assistiti, al fine di salvaguardare l’ambiente di lavoro e per ridurre i costi indiretti degli episodi di violenza contro i professionisti sanitari».

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