Uno scudo protettivo che si può accendere in caso di emergenza. Insomma uno strumento che, si spera, possa essere un deterrente per i malintenzionati. Partono con questo intento, in via sperimentale, le bodycam per il personale medico e paramedico dell’Asl di Salerno . Le apparecchiature, in totale 500, come quelle già in uso agli agenti delle forze di polizia, riprendono quello che accade davanti all’operatore e saranno indossate da personale dei reparti di psichiatria e di emergenza, di medicina penitenziaria e per la rete del 118.
«I dispositivi saranno tenuti spenti quando si scenderà in pronto soccorso per una consulenza, ma in caso di esposizioni a situazioni di rischio o avvertendo il pericolo di una aggressione fisica o verbale saranno accesi dopo avere comunicato all’interlocutore che sarà registrato» spiega Giulio Corrivetti, dirigente del dipartimento di Salute Mentale dell’Asl.
Il progetto sperimentale è coordinato dalla dottoressa Anna Bellissimo, Direttore UOC Rischio clinico, e dal dottor Aristide Tortora, Direttore UOC Servizio di Prevenzione e Protezione. «Investiamo diffusamente in tecnologia anche per supportare e difendere i professionisti aziendali e gli assistiti dal rischio di aggressione – ha dichiarato il Direttore Amministrativo, dottor Germano Perito – La sicurezza in ambito sanitario è infatti essenziale per preservare il benessere degli operatori sanitari e degli assistiti, al fine di salvaguardare l’ambiente di lavoro e per ridurre i costi indiretti degli episodi di violenza contro i professionisti sanitari».