Al Comune una tavola rotonda per parlare di questo disagio adattativo e di come intervenire per curarlo

Hikikomori, ovvero la scelta dell’isolamento sociale

Si prevede che il fenomeno - che ora conta 150mila casi solo nel nostro Paese - possa espandersi ancora nei prossimi decenni
Francesca Salemme

Si è parlato di hikikomori, ovvero del disagio adattativo sociale che affligge un numero sempre maggiore di giovani nel Salone dei Marmi di Palazzo di città.  Si stimano almeno 150 mila casi solo in Italia, diventa, quindi, sempre più urgente riconoscere le persone coinvolte dal fenomeno, comprendere le dinamiche psicologiche di difesa che lo attivano e praticare azioni preventive.

Il fenomeno, anche se nasce come disagio adattivo sociale e, quindi, non riconosciuto in una categoria diagnostica dal DSM – 5, nelle sue forme cronicizzate si associa a diverse psicopatologie, che richiedono un intervento integrato e complesso, che tenga conto delle caratteristiche specifiche dell’isolamento cronico.

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