Sono accusate di usura e tentata estorsione le due persone, già detenute perché condannate in via definitiva per associazione mafiosa, nei confronti delle quali stamani la Polizia di Stato ha eseguito un’ordinanza applicativa di misure cautelari personali, emessa dall’Ufficio del gip presso il Tribunale di Salerno, su richiesta della Procura della Repubblica di Salerno – Direzione Distrettuale Antimafia. A finire nei guai un 54enne originario di Napoli ed un 47enne di Salerno. Uno di loro è ritenuto già appartenente al clan “Pecoraro-Renna”, attivo nei comuni di Bellizzi, Montecorvino Rovella, Battipaglia e zone limitrofe. Secondo l’accusa i due si sarebbero resi responsabili, a vario titolo di usura e tentata estorsione, aggravate dalle modalità mafiose. A seguito delle indagini svolte dalla Squadra Mobile, uno degli indagati avrebbe effettuato prestiti di denaro a due persone in difficoltà economiche, applicando tassi di interesse mensili tra il 20% e il 60% ed aveva preteso la restituzione delle somme con condotte minatorie, supportate sia dalla propria appartenenza mafiosa, sia dalla particolare levatura criminale del complice, in passato elemento di spicco del clan Pecoraro Renna, all’opera nella Piana del Sele. Inoltre, uno degli indagati, in diverse occasioni, aveva effettuato, videochiamate con il complice, già in stato di reclusione, per metterlo direttamente in contatto con una delle sue vittime. Il provvedimento cautelare è ovviamente suscettivo di impugnazione e le accuse così come formulate saranno sottoposte al vaglio del giudice nelle fasi ulteriori del procedimento.
Stamani sono stati raggiunti da un'ordinanza applicativa di misure cautelari personali eseguita dalla Polizia
Usura e tentata estorsione: nei guai due detenuti
Il 54enne napoletano ed il 47enne salernitano sono già stati condannati in via definitiva per associazione mafiosa. Uno di loro è ritenuto affiliato al clan Pecoraro - Renna
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