La droga proveniva dall’estero, in particolare da Spagna e Sud America, ed era destinata, oltre che al “mercato” locale, anche a quelli al di fuori dei confini regionali, nel dettaglio, lucani e pugliesi: quella sgominata all’alba di ieri era un’associazione di narcos, in prevalenza salernitani, ben articolata e dedita al traffico di sostanze stupefacenti. Le attività di indagine dei Carabinieri, che hanno portato al sequestro di oltre 250 chili di cocaina nel Porto di Salerno, oltre a 7 chili di hashish e all’incirca 7,5 chili di marijuana, coordinate dalla DDA presso la locale Procura, erano iniziate tre anni fa ed hanno consentito di arrivare al blitz di ieri. Quattordici le misure cautelari emesse dal gip del Tribunale su richiesta della Procura di Salerno, undici in carcere, tre ai domiciliari. Ventitrè in tutto le persone indagate, a cui sono contestati, a vario titolo, reati che vanno dall’associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti (cocaina, marijuana e hashish), a quelli relativi alle importazioni e cessioni di droga. I principali referenti, Carmine Memoli e Tiziano Memoli, aiutati dalle loro famiglie, secondo quanto accertato attraverso le indagini, avevano acquisito nel tempo autonomi e solidi canali di approvvigionamento anche dall’estero, in particolare dalla Spagna, ed erano in grado di trattare con “soggetti di primissimo piano del settore del traffico internazionale di cocaina”, collaborando con gli stessi nel ritiro dei carichi pervenuti al porto di Salerno dal Sud America. Nel corso delle attività oltre ai carichi di droga, è stata sequestrata anche una pistola modificata, potenzialmente letale. Nei prossimi giorni verranno fissati gli interrogatori di garanzia.
Il blitz ieri all'alba
Sgominata banda di narcos: indagini partite nel 2021
Il Porto di Salerno al centro dei traffici illeciti: sequestrati oltre 250 chili di cocaina, 7 chili di hashish e all'incirca 7,5 chili di marijuana
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