Roberto Busso ha partecipato alla presentazione del libro di Gianfranco Coppola “Capitani per Sempre”. Quella di ieri è stata l’occasione per il presidente della Salernitana, a poco più di due mesi dalla sua nomina, di tracciare un primo bilancio della sua esperienza in granata.
“La mia esperienza da presidente è bellissima. Io sono arrivato nel calcio per l’amicizia che ho con Danilo Iervolino e per la stima che nutro per l’ad Maurizio Milan. Sono in una società molto bella e c’è una tifoseria molto bella. Il patron è un amico, c’era una situazione da ricalibrare. Sono da sessanta giorni il presidente. C’è un progetto importante, a medio lungo termine, la Salernitana non è mai stata in vendita. Ci sono persone per bene, come Iervolino e Milan, il direttore sportivo e l’allenatore sono di livello. La squadra è uno degli elementi all’interno della società, ovviamente deve portare i risultati, se sono positivi la città e gli appassionati sono felici. Quando c’è un progetto di società e non di squadra è tutto diverso, c’è una stabilità economica e finanziaria e di figure che ne fanno parte. Si decide tutti insieme. Questo club il futuro con Iervolino lo ha, se non dovesse avere un futuro con lui, ma ad oggi non mi risulta, la società è consolidata e andrà avanti, con serietà, ampiezza economica, intelligenza”.
Busso ha parlato anche di Martusciello e Petrachi: “Martusciello è un uomo di cuore, che ci voleva, conosce bene la zona, i giocatori e ha esperienza importante, è stato accanto a Sarri. La squadra mi piace tantissimo, ho visto allenamenti importanti, di forza, di convinzione, di team. Il direttore sportivo ha preso in mano la situazione con grande calma e ragionamento, parliamo di un dirigente che è stato dieci anni al Torino, ha esperienza da vendere. Abbiamo elementi che ancora non si sono espressi al massimo delle loro potenzialità. La Salernitana viene reputata tra le squadre più forti del campionato, poi ovviamente ci vogliono i risultati. Ho mancato solo la trasferta di Palermo, seguo la squadra quotidianamente. Se questi giocatori colgono l’attimo fuggente, non ce n’è per nessuno”.