Il carrello della spesa torna a correre +2,2%

Istat, ad ottobre inflazione sale: stangata alimentare

Allarme di Federconsumatori: proposta adozione di misure a favore delle famiglie
Francesca De Simone

Sale di nuovo l’inflazione: secondo le stime preliminari, nel mese di ottobre l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (Nic), al lordo dei tabacchi, registra una variazione su base mensile nulla e aumenta dello 0,9% su base annua, dal +0,7% del mese precedente. A comunicarlo è l’Istat. Ad ottobre, dunque, i beni del cosiddetto carrello della spesa tornano a correre.  La componente di fondo, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, resta stabile a +1,8%, mentre quella al netto dei soli beni energetici accelera a +1,9% da +1,7%. L’istituto sottolinea come gli andamenti settoriali appaiano differenziati. “Nel comparto alimentare la dinamica tendenziale dei prezzi risulta in accelerazione, con effetti che si manifestano sul carrello della spesa”, si legge nella nota che accompagna il dato. La Federconsumatori, grazie al suo osservatorio, stima che ogni famiglia mediamente spenderà 283,5 euro in più all’anno a causa di questi rincari e che l’aumento dei prezzi inciderà soprattutto sui nuclei familiari meno abbienti. «Il nostro Osservatorio Nazionale, da tempo, registra una progressiva riduzione del consumo di carne e pesce – scrive in una nota Federconsumatori -, una ricerca sempre più assidua di offerte, sconti, acquisti di prodotti prossimi alla scadenza, un aumento degli acquisti presso i discount». «Alla luce dell’ulteriore crescita dei prezzi e in assenza di provvedimenti immediati per sostenere le famiglie e il loro potere di acquisto – prosegue l’associazione a tutela dei consumatori – tali rinunce rischiano di aumentare e di riportare gravi ripercussioni sul nostro sistema economico». Federconsumatori propone al Governo l’adozione di misure a favore delle famiglie, tra cui la rimodulazione dell’Iva sui generi di largo consumo, la riforma degli oneri di sistema sui beni energetici, la creazione di un Fondo di contrasto alla povertà energetica, un’azione di contrasto alla povertà alimentare, la disposizione di aiuti per affrontare le spese inerenti la scuola e l’Università, lo stanziamento di maggiori risorse per la sanità pubblica e l’avvio di misure tese a riequilibrare le disuguaglianze che esistono ancora oggi.

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