Svolta nell'inchiesta sull'assassinio del sindaco pescatore quattordici anni fa

Omicidio Angelo Vassallo: quattro arresti

In carcere anche un colonnello dei carabinieri
Francesca De Simone

Arriva finalmente ad una svolta l’inchiesta sull’omicidio del sindaco pescatore, Angelo Vassallo, assassinato quattordici anni fa, il 5 settembre del 2010, nella sua Pollica: stamani i Carabinieri del Ros (Reparto Operativo Speciale) di Roma, su disposizione della Procura di Salerno, guidata da Giuseppe Borrelli, hanno eseguito un’ordinanza applicativa della custodia cautelare in carcere nei confronti di quattro persone. Sono accusate di concorso nell’omicidio di Vassallo. Tra i destinatari della misura cautelare anche il colonnello dei carabinieri Fabio Cagnazzo e l’imprenditore Giuseppe Cipriano, due degli indagati perquisiti nel luglio del 2022. Il decreto rivelò l’esistenza di quest’accusa e individuò il movente nella circostanza che Vassallo aveva scoperto un traffico di droga intorno al porto di Acciaroli, organizzato da un clan in combutta con carabinieri collusi e imprenditori del salernitano, e sarebbe stato in procinto di denunciare tutto alla procura di Vallo della Lucania. Il giorno dopo l’omicidio (il 6 settembre) avrebbe avuto in agenda, infatti, un incontro con un ufficiale della compagnia dei carabinieri di Agropoli. L’indagine sull’omicidio fu poi assegnata alla Direzione distrettuale antimafia di Salerno: sin da subito, infatti, si sospettò dell’esistenza di una implicazione camorristica dietro il delitto. Destinatari delle misure cautelari eseguite stamattina anche l’ex brigadiere dell’Arma Lazzaro Cioffi e il figlio del boss, nonché collaboratore di giustizia, Romolo Ridosso, del clan di Scafati Loreto-Ridosso. Secondo l’accusa ci sarebbe stato anche un tentativo di cancellare le prove, da parte del colonnello, attraverso la rimozione di alcuni filmati di una telecamera: i supporti delle registrazioni vennero portati a Castello di Cisterna, con un’iniziativa formalmente non giustificabile, dal momento che Cagnazzo non aveva alcuna delega di indagine. Ovviamente il provvedimento cautelare eseguito oggi è suscettivo di valutazione da parte del Tribunale per il riesame, anche all’esito degli elementi a difesa forniti, nel corso degli interrogatori di garanzia, da parte delle persone sottoposte ad indagini nei confronti delle quali va ribadita la presunzione di innocenza fino ad eventuale sentenza definitiva di condanna.

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