Ha parlato a lungo ieri e lo ha fatto anche stamattina. Romolo Ridosso, ex collaboratore di giustizia di Scafati, tra le quattro persone arrestate nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Salerno per l’omicidio del sindaco di Pollica, Angelo Vassallo, assistito dal suo difensore, l’avvocato Michele Avino, non si è sottratto alle domande del giudice ed ha dato la sua versione dei fatti, fornendo altri particolari. Dichiarazioni che potrebbero rivelarsi utili ed arricchire le indagini. La posizione di Ridosso in relazione ai gravi fatti accaduti a Pollica e i suoi rapporti con i due esponenti dell’Arma, l’ufficiale Cagnazzo e il brigadiere Cioffi, sono stati confidati dallo stesso al suo compagno di cella e all’ex fidanzata e raccontati da entrambi agli investigatori. L’accusa ritiene che Ridosso fornì concorso materiale agevolatore all’omicidio di Vassallo avendo preso parte ad un sopralluogo effettuato con la sua auto ad Acciaroli due giorni prima per verificare la presenza di telecamere e individuare i percorsi per gli esecutori materiali dell’omicidio. Si è avvalso della facoltà di non rispondere e ha reso dichiarazioni spontanee, professandosi ancora una volta innocente, invece, il brigadiere Larrazo Cioffi, già condannato per traffico di droga.
Gli interrogatori per i quattro arrestati
Omicidio Vassallo, interrogatorio bis per Romolo Ridosso
L'ex collaboratore di giustizia di Scafati ha raccontato numerosi dettagli agli inquirenti
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