Scafati senza pace, nemmeno il tempo di archiviare definitivamente il caso giudiziario che aveva coinvolto il primo cittadino, uscito pulito dopo dieci anni di indagini, una bolla di sapone volata via con l’assoluzione piena, che scoppia un nuovo caso, stavolta politico: il Sindaco Pasquale Aliberti si è dimesso ieri, motivando il gesto in una articolata nota diffusa agli organi di stampa e non nascondendo la delusione per non essere riuscito a ricomporre le frizioni con alcuni consiglieri comunali che hanno iniziato a manifestare atteggiamenti di dissenso, sottraendosi a quella condivisione di intenti che era alla base della campagna elettorale e che – soprattutto – era un obiettivo comune da raggiungere per il bene della comunità scafatese. “Il tentativo di dialogo che, come un buon padre di famiglia, ho provato pià volte ad instaurare – scrive Aliberti – non ha sortito purtroppo gli esiti sperati. Sento il dovere di fare un passo indietro e rassegnare le mie dimissioni da Sindaco per verificare se ci sono ancora margini per instaurare un rapporto di dialogo istituzionale all’interno dell’Assise cittadina, un rapporto collaborativo con tutte le forze civiche che, al di là delle appartenenze partitiche e ideologiche, hanno a cuore il futuro di questa comunità”. Pasquale Aliberti chiude la nota ringraziando tutti coloro i quali hanno lavorato al suo fianco in questi diciassette mesi e facendo appello al senso di responsabilità e alla maturità del Consiglio comunale con la speranza che vi siano ancora presupposti per continuare ad amministrare Scafati, nell’interesse esclusivo dei cittadini.
Aliberti: «Cercavo il dialogo, come un buon padre di famiglia, per i bene della comunità scafatese»
Terremoto a Scafati, Aliberti si dimette
Alla base della decisione, gli atteggiamenti di dissenso da parte di alcuni consiglieri comunali
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