Con 5.549 reati accertati di illegalità ambientale nel 2019 la Campania segna un'impennata senza precedenti nell'attacco delle ecomafie, + 44% rispetto all'anno precedente. Ben 4.231 le denunce e 24 le persone arrestate, cui si aggiungono 1.777 sequestri. Secondo il rapporto “Ecomafia 2020. Le storie e i numeri della criminalità ambientale in Italia”, realizzato da Legambiente, per il 26esimo anno consecutivo la Campania è maglia nera nell'illegalità ambientale, nel ciclo dei rifiuti e del cemento. Napoli si conferma prima provincia d'Italia per numero di reati ambientali (2.207), seguita da
«I numeri e le storie raccolte nel rapporto – dichiara Mariateresa Imparato, presidente Legambiente Campania- dimostrano inequivocabilmente come il crimine ambientale sia essenzialmente un crimine d'impresa. Se le mafie continuano a essere una minaccia per l'ambiente e gli ecosistemi, una parte rilevante la giocano, come sempre, imprese, imprenditori e professionisti spregiudicati e senza scrupoli e pubblici dipendenti infedeli avvinti dalla corruzione . Le risorse ambientali sono, per queste ragioni, ad alto rischio di predazione ecocriminale”.